Nuove Energie per l’Inclusione: un modello per l’inserimento lavorativo


Come rendere più facile l’inserimento lavorativo di persone con disabilità? Alla sua seconda annualità il progetto “Nuove energie per l’inclusione” si rivela non solo un percorso per offrire possibilità lavorative concrete, ma anche un banco di prova per un modello che aiuti le imprese ad accogliere la sfida dell’inserimento.

Il progetto “Nuove energie per l’inclusione”

La seconda annualità del progetto “Nuove energie per l’inclusione” si è conclusa a fine 2024. Confermando un’alleanza di diverse organizzazioni locali per favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità.

Il progetto nasce infatti dalla collaborazione tra la cooperativa sociale Rosa, l’impresa sociale Abilo, e Zico, per sperimentare insieme modalità innovative anche nell’inserimento lavorativo delle persone fragili (qui il racconto della prima edizione). Anche in questa seconda annualità è stato sostenuto da Intesa San Paolo.

Fondamentale la creazione di un’equipe operativa allargata, che comprende figure di psicologo, disability nanager, educatore e Operatore socio sanitario.

I risultati di “Nuove energie per l’inclusione”

Alcuni numeri del progetto, che ha coinvolto in un anno decine di famiglie e persone con disabilità, assieme a coooperative sociali, associazioni, enti e istituzioni pubbliche.

  • 60 famiglie hanno fruito di colloqui di supporto e orientamento, con l’inserimento in associazioni o enti del territorio per offrire opportunità di relazione e crescita sociale. Per 50 di loro il percorso è proseguito con colloqui, valutazione, studio di opportunità di inserimento lavorativo;
  • 20 persone si sono inserite nelle attività della cooperativa sociale Ro.Sa di Rovigo con un progetto educativo personalizzato in accordo con il Servizio di Integrazione Lavorativa. (Abbiamo raccontato alcune delle loro storie qui). Inoltre, 5 persone hanno partecipato ad un percorso di affiancamento contestualmente ad un percorso “interno” fatto con la dirigenza aziendale, finalizzato all’assunzione con l’ausilio di un disability manager;
  • 20 persone, non attualmente impegnate in un lavoro o tirocinio formativo, sono stati coinvolte in laboratori per sviluppare l’empowerment e promuovere l’autonomia e l’emancipazione familiare in un’ottica di futuro inserimento lavorativo e vita autonoma. Le attività nello specifico sono state seguite da un’educatrice professionale coadiuvata da momenti congiunti con lo psicologo;
  • 18 incontri di sensibilizzazione e di confronto si sono svolti presso amministrazioni locali e Ulss e Veneto Lavoro;
  • 3 istituti superiori della provincia hanno collaborato nelle azioni di promozione e sensibilizzazione;
  • 15 tavoli di lavoro tra gli operatori del progetto ed i distretti 1 e 2 dell’ Ulss 5 di Rovigo e Veneto Lavoro hanno consentito di condividere risultati e strutturare una prassi di lavoro congiunto tra pubblico e privato.

Nel video che segue le testimonianze di alcuni dei protagonisti del percorso di inclusione lavorativa, intervistati da Francesco Casoni e Matteo Marseglia di Zico.

Un modello per l’inclusione lavorativa

Il progetto ha consentito anche di innestare e sperimentare un “modello guida” per l’inclusione lavorativa di persone con disabilità intellettiva, anche favorendo un maggior coinvolgimento delle imprese.

Durante questa annualità, la cooperativa Ro.Sa. grazie alla coprogettazione con l’Ulss 5 distretto 1, ha espanso le proprie attività produttive e azioni “modello” anche a Porto Viro, sempre nell’ottica di poter avviare un Centro di Lavoro Guidato.

“Nuove energie per l’inclusione”, insomma, oltre a realizzare concretamente un obiettivo di inclusione lavorativa per un gruppo di persone con disabilità, è un laboratorio di sperimentazione di nuove pratiche per future iniziative in questo campo. Un modello con la prospettiva di dare stabilità a progetti di empowerment lavorativo capaci di coinvolgere imprese e persone con disabilità.