A Rovigo i giovani si raccontano con cinema, arte e musica


Il cinema e la musica possono aiutare gli adolescenti a esprimere passioni e ambizioni, gioie e dolori, talenti e preoccupazioni?

E’ la sfida di “Io s(u)ono”, percorso con cui gli studenti dell’istituto comprensivo Rovigo 3 si confrontano con la narrazione per immagini. Un viaggio assieme a Zico e al cinema teatro Duomo tra proiezioni e laboratori, in cui impareranno a raccontarsi attraverso la creatività.

Il progetto “Io s(u)ono”

“Io s(u)ono” ha il sostegno del piano Cinema e immagini per la scuola del Ministero della Cultura. E’ iniziato in queste settimane con le prime proiezioni di film al cinema in centro storico. Le pellicole sono scelte per i temi vicini al mondo degli adolescenti.

Come “Selfie” di Agostino Ferrente, proposta martedì 25 gennaio: utilizzando interamente il cellulare, due ragazzi riprendono la propria vita nel rione Traiano di Napoli. Sotto la guida del regista, raccontano sé stessi, l’amicizia che li lega, la vita quotidiana nel quartiere. Proprio quello in cui nel 2014 un loro coetaneo, Davide Bifolco, fu ucciso per errore, scambiato per rapinatore da un carabiniere.

Oppure “My soul summer” di Fabio Mollo, storia di adolescenza, amore per la musica e ricerca della propria identità, con la sorprendente prova della cantautrice Casadilego in veste di attrice. 

Un percorso tra cinema e musica

In concomitanza con l’esperienza in sala, un approfondimento sul film con Valentina Guglielmo, direttrice artistica del cinema Duomo ed esperta di produzioni cinematografiche. 

Le proiezioni al cinema sono solo una parte del percorso di “Io s(u)ono”: comprende laboratori con gruppi di studenti su realizzazione di video e montaggio, condotti da esperti. E c’è anche un laboratorio musicale, che condurrà i partecipanti a realizzare un brano musicale e un videoclip collegato. 

L’obiettivo, infatti, è sfruttare il potere dell’arte, delle immagini e della musica di esprimere emozioni e passioni, dando voce a ciò che nei ragazzi normalmente resta nascosto, “sommerso”. Il cinema e la musica, insomma, diventano strumenti per aiutare i giovani a raccontarsi, parlare di sé, superare la solitudine. Ed essere più consapevoli in un mondo in cui la narrazione per immagini dilaga sui social media.